giovedì 26 novembre 2015

AMICHE VERE

"Gira e rigira, ti accorgi che le Amiche vere sono quelle che hai sempre intorno. 
Quelle che ti abbracciano mentre parli. 
Quelle che ti sussurrano consigli all'orecchio.
Quelle che ti invitano a sognare ancora, a credere in te stessa. 
Quelle che ti sopportano. 
Quelle che ti dicono "sei bastarda dentro".
Quelle che ti accarezzano i capelli. 
Quelle che conoscono i tuoi passi, la tua strada. 
Quelle che non inventano storie, scuse e bugie.
Quelle che ridono della tua stessa risata. 
Quelle lì. 
Quelle sono le Amiche vere. 
Quelle che non hanno l'anima truccata."



Barbara Giorgi
, Amiche vere, Copyright 2015

lunedì 17 agosto 2015

ALBERTINA E LE ALTRE di ANGELA MARIA FRUZZETTI



Ho un'amica che ama scrivere. E scrive sempre con la testa, il cuore, la pancia. Con tutta se stessa. Si chiama ANGELA MARIA FRUZZETTI, mia concittadina (a Massa, nel bel territorio apuano): è giornalista, scrittrice, poetessa.
Angela presenterà il suo ultimo libro intitolato "ALBERTINA E LE ALTRE", sabato 22 agosto 2015 alle ore 18,30 presso Villa Cuturi a Marina di Massa (e lunedì 24 agosto alle ore 21 alle Guadine di Massa). Il libro è dedicato alla strage delle Guadine di Massa (seconda guerra mondiale) e raccoglie alcune testimonianze, soprattutto di donne.

Angela è da sempre impegnata nel recupero, nella valorizzazione della memoria storico-culturale della nostra terra: sono suoi degli scritti sulla Filanda di Forno, su borghi e percorsi delle nostre montagne e molti altri dedicati a voci dimenticate, inascoltate, seppellite nel ricordo.
Lei, come una brava tessitrice, recupera il filato, ricompone la matassa e dà nuova vita alle parole.

Mi ha chiesto di leggere parti, racconti e poesie, tratte da "ALBERTINA e LE ALTRE", sabato 22 agosto. E io lo farò con vero piacere. So già che sarà una bella emozione, perché i suoi scritti emozionano sempre, fanno riflettere e danno luce a quella Memoria che dovremmo custodire come prezioso insegnamento dei nostri nonni, dei nostri padri.

Angela Maria Fruzzetti parla così del suo libro:
 "In queste pagine metto insieme alcune testimonianze degli eccidi del 24 agosto a Vinca e a Guadine, dell'incendio di alcuni casolari a Forno dopo la strage del 13 giugno 1944. C'è la storia di una sfollata, emigrata dopo la guerra in Argentina, che assiste (quasi) alla morte di Tito Marcello Garosi; c'è la storia di una mamma che viene uccisa mentre passa il fronte e lancia lontano il suo bambino in fasce, lasciandolo rotolare nella neve dell'Altissimo nella speranza che qualcuno possa sentirlo piangere. Per lui, è pronta un'altra mamma di Forno che se ne prende cura e lo adotta. Dopo 70 anni quel bambino ricorda le due straordinarie figure femminili (una di Caserta e l'altra di Forno): entrambe veneravano Sant'Anna...... C''è lei, Albertina.... che vende sale e arriva a Vinca "che le teste delle mucche erano ancora calde"....E poi ci sono tutte le ALTRE. E' L'ultima estate.... delle "nostre" donne". 

sabato 2 maggio 2015

URLANDO DI RABBIOSO DOLORE


Francesco Giorgi, mio padre

E' morto il 3 maggio di tanti anni fa. Era mio padre. Era un grand'uomo. Era la mia certezza, la mia forza, il mio domani. 
Se n'è andato e io lo cerco ogni giorno nelle piccole cose della vita. 
Se n'è andato quel 3 maggio e la prima cosa che ho pensato è stata "non potrò più parlare con lui". 
In quel momento non ho pianto. Ma sono riuscita a farlo altre mille volte, come quel giorno in cui ho letto una poesia di mia madre, dedicata a lui, al suo Francesco. 
Ho pianto. E piango tuttora ogni volta che la leggo, perché in ogni parola c'è un grande, rabbioso dolore...


URLANDO  DI   RABBIOSO  DOLORE
di  Gabriella  Izzo  Giorgi
da “Quaderni di poesia  - Il Calamaio”, Collezione di letteratura Arianna, 
Book editore.


Quando
la veste che ti teneva
unita
si è strappata,
urlando
di rabbioso dolore
ho visto uscire
a poco a poco
la tua vita.

Abbandonata
sta la veste vuota
sulla sedia ed
io in silenzio
la sfioro appassionata
con le dita.



lunedì 27 aprile 2015

CORSO DI TEATRO CON DARIO FO E JACOPO FO

Ho ricevuto una email dalla prestigiosa COMPAGNIA TEATRALE FO RAME, concernente una bella iniziativa che desidero condividere con voi. Qui di seguito, il testo del comunicato.

Per 10 giorni parleremo di teatro e arte, di passione e emozioni, di empatia comunicazione. Scriveremo pezzi teatrali, scriveremo canzoni, giocheremo con i rudimenti del mimo e della voce.
Un seminario rivolto ad attori, registi e appassionati durante il quale verranno affrontati gli aspetti fondamentali della scrittura e della rappresentazione di un testo teatrale.
Gli allievi potranno misurarsi direttamente con la recitazione, la mimica e la dialettica di scena, lavoreranno insieme a Dario e Jacopo su alcuni testi di Dario Fo Franca Rame, vivendo l’esperienza eccezionale di partecipare a un laboratorio dove viene ricreata l’atmosfera che si vive all’interno di una compagnia teatrale,entrando, e vivendo appieno il metodo di lavoro di un grande autore e interprete del teatro italiano. Condividendo momenti della giornata, facendo prove, ascoltandosi e ascoltando gli altri, imparando dagli errori di tutti, vivendo insieme momenti di allegria e giochi.
Crediamo di proporre ancora una volta un'esperienza unica: un insegnamento fuori dagli schemi della lezione classica. Si vedrà così come il testo iniziale viene rimodellato e riscritto via via che lo si prova di fronte a un pubblico. E come il modo di raccontare sia dettato dal racconto e possa trovare un suo naturale equilibrio proprio a partire dal senso di quel che si vuole dire. Nel teatro di Dario Fo e Franca Rame, infatti, la scelta dei canoni estetici non avviene per arbitrario gusto formale, ma è insita nel discorso stesso che si vuole rappresentare.
Jacopo Fo,
 con la consueta ossessione per la comprensione dei dettagli, si occuperà invece di raccontare i meccanismi che stanno dietro all’interpretazione recitativa,svelando alcuni segreti essenziali del mestiere dell’attore, "trucchi" che per tradizione venivano appresi per imitazione ma che oggi possono essere descritti minutamente e chiaramente grazie a una serie strabiliante di scoperte scientifiche.Si parlerà quindi di come la mente lavora mentre recitiamo, di come il pubblico legge l’azione scenica in modo quasi subliminale, e di come la conoscenza di questi meccanismi, semplici e naturali, possa offrire strumenti utili al narratore.
Gli allievi potranno inoltre portare loro pezzi e lavorare con Dario e Jacopo Fo per affinare recitazione e regia. Continueremo così il percorso formativo e lavorativo di assistenza alle nuove produzioni iniziato a ottobre del 2012.
Alcatraz, infatti, da 30 anni Associazione Culturale e struttura ricettiva, è anche un centro di produzione e assistenza, che agisce come incubatore di nuove creazioni teatrali, musicali, grafiche e letterarie.
Oltre a Dario Fo parteciperanno come insegnanti: 
Eleonora Albanese (arte zen) 
Imad Zebala (la forza della musica) 
Mario Pirovano (recitazione) 
Eleonora Dalbosco (voce) 
Angelo Airaghi (Tai Chi) 
Jacopo Fo (il racconto teatrale)
Fabrizio De Giovanni e Maria Chiara Di Marco della Compagnia Itineraria Teatro
(Sono previsti altri insegnanti fuori programma)

DETTAGLI SU http://www.alcatraz.it/
LINK AL CORSO http://www.alcatraz.it/index.php/corsi/447-28-giugno-8-luglio-corso-di-teatro-con-dario-fo-e-jacopo-fo

LIBERA UNIVERSITA’ DI ALCATRAZ
Località Santa Cristina, 53 
Gubbio (Perugia)
Tel. 075 9229938


giovedì 23 aprile 2015

GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO: LETTURE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

Quando un'amica mi chiama per partecipare ad un evento contro la VIOLENZA DI GENERE cerco sempre di aderire. Perché questo tema è da tempo la mia-nostra battaglia di donna, di donne impegnate.
Ho aderito anche questa volta e ringrazio la poetessa, scrittrice, giornalista Angela  Maria Fruzzetti per avermi coinvolta (con mia madre, poetessa Gabriella Izzo Giorgi) nella MARATONA DI LETTURE che si terrà oggi 23 aprile nel Chiostro del DUOMO di Massa (Massa Carrara), in occasione della GIORNATA  MONDIALE DEL LIBRO, evento "San Giorgio, un libro una rosa".
Tra gli altri interventi, menziono quello del Maestro Giuliano Lazzarotti, organizzatore e curatore del Premio Letterario Europeo "Massa città fiabesca di mare e di marmo".
Alle ore 18, noi tre donne parleremo di VIOLENZA DI GENERE: leggeremo nostri scritti sul tema della violenza sulle donne. Poesie, monologhi, parti di libro. Angela leggerà parti del suo libro NON DIRE NIENTE A NESSUNO, mia madre Gabriella leggerà delle sue poesie e io leggerò il mio monologo LA CORNICE VUOTA (dal libro EVA E ALTRI SILENZI). E regaleremo rose, in ricordo della leggenda di San Giorgio, il drago e la rosa.
Di seguito, riporto il testo del mio monologo, nella speranza che possa costituire uno spunto di riflessione, soprattutto per le donne vittime di violenza.
Dal mio libro  “EVA  E  ALTRI SILENZI”, pubblico qui di seguito il monologo LA  CORNICE  VUOTA  (tema: una telefonata ad un centro antiviolenza).
LA  CORNICE  VUOTA
monologo dal  libro “EVA E ALTRI SILENZI”  di  Barbara Giorgi
Non so perché ho telefonato.
Non lo so proprio.
Questo numero l’ho visto in tv. No, forse l’ho visto stampato su un manifesto per strada.
C’era accanto la scritta  “centro antiviolenza”.
Credo…
Va bene, non importa dove ho visto questo numero.
Devo dirle perché ho chiamato?
Forse ho un problema. Ma forse no. Sicuramente no.
Sicuramente esagero.
Sicuramente sto sbagliando.
Non dovevo chiamare.
Lei vuole che parliamo un po’?
Lei vuole sapere come mi sento?
Io… come mi sento.
Non lo so come mi sento.
Nessuno mi chiede mai come mi sento.
Non so dire come mi sento.
Forse sono una cosa un po’ vuota: come un sacco vuoto, come un piatto vuoto, come qualcosa di vuoto che prima era pieno.
Ecco. Sono una cornice vuota, senza il quadro.
Prima ero un bel quadro: uno di quelli con molti colori, molto naif, molto allegro.
Un quadro con la cornice.
Perché? Mi chiede perché adesso sono una cornice vuota? Senza quadro?
Semplice. Perché lui ha tolto il quadro.
Sì, lui.
Lui è l’amore della mia vita.
Sì, fidanzato, compagno, amante.
Come vuole chiamarlo?
Io lo chiamo amore. Per me è l’amore della mia vita.
Sa, ogni mattina mi porta il caffè a letto e poi mi dice che sono la più bella del mondo.
Come non amare un uomo così?
E mi riempie di regali di ogni tipo, non solo per le feste: anche in altre occasioni.
Soprattutto dopo le nostre litigate.
Sì, certo, litighiamo.
Come tutte le coppie.
Sì, certo, anche noi litighiamo.
Tutti litigano. E’ normale. E’ umano.
Schiaffi? No, per carità.
Forse… solo una volta. O forse… due volte.
Ma poi, basta.
Magari una spinta. Ma non voleva. E sono caduta giù per le scale di casa.
Mi sono rotta la caviglia. Sì, sono stata al pronto soccorso e mi hanno messo il gesso.
No, ma scherziamo? Come facevo a dire che lui, il mio amore, mi aveva spinta giù per le scale. Non potevo. Ho detto di essere caduta da sola.
Può capitare, del resto.
Certo, i medici hanno creduto alle mie parole.
Altre volte?
Una volta mi ha stretto forte il polso e ho dovuto tenerlo bendato una settimana.
Si era gonfiato un po’ e mi faceva male.
Ma niente di grave. Poi è passato.
Sono cose che capitano in tutte le coppie. Come lo so? Mah! Credo che sia così.
Si sa, si dice, si legge.
L’amore è anche passione.
Secondo lei, tutto questo non è amore e non è passione, ma è violenza…
Violenza.
Violenza?
Mi scusi, ma è un termine esagerato.
No, non può essere violenza.
Lui è l’amore della mia vita!
Perché allora ho telefonato?
Perché. Non so il perché.
Forse perché lui stamani mi ha dato un pugno.
Mi fa male la pancia.
Ma lui non voleva certo procurarmi dolore.
Lui mi ama.
Era solo nervoso. A volte capita che lui sia nervoso.
Sì, mi fa ancora male la pancia.
Mi fa molto male.
Mi ha dato un pugno sotto lo stomaco.
Ho provato tanto dolore da svenire.
Quando ho riaperto gli occhi lui non c’era più e io ero sdraiata sul pavimento della cucina. Vicino a me c’era il gatto che mi leccava la mano.
No. Non sono andata al pronto soccorso.
Mi sono fatta un bel caffè, ma mi veniva da vomitare. Allora non l’ho bevuto.
Così, ho pensato di provare a chiamare voi.
Così, tanto per capire cosa fate.
Così, solo per curiosità.
Mica ho bisogno di voi, in realtà.
E’ solo per capire.
E’solo per avere qualche informazione.
Io non ho bisogno di aiuto.
Lui mi ama davvero.
Io sono tutta la sua vita! Me lo dice sempre…
Però.
Lei continua a dirmi che nell’amore non c’è violenza.
Che l’amore è un’altra cosa.
Che l’amore è fatto di carezze e non di pugni.
Che l’amore solleva e non atterra.
Che l’amore fa sognare e non vivere nel terrore.
Che l’amore riempie le persone e non le svuota.
Che l’amore è altro da questa cornice senza quadro.
Cos’ho capito ora?
Che forse dovevo chiamarvi prima.
Che forse sto sbagliando.
Che forse non è amore.
Che forse… devo riempire di nuovo la cornice.
Barbara  Giorgi
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