venerdì 15 agosto 2014

"FORSE SONO GIA' MORTA" - monologo di Barbara Giorgi ©


Non è piacevole.
Non è piacevole stare sempre in ansia.
Non è piacevole stare in attesa di quel qualcosa che deve accadere.
Paura dell’evento, del fatto, del momento.
Perché accade. Lo so che accade: è inevitabile.
Se non accade ora, accadrà presto, a breve.
Lo sento nell'aria. E’ qui intorno a me: lo respiro e ha un odore acre e violento.
E quell'odore nell’aria l’ho già percepito altre volte, molte altre volte.
Quell’odore che preannuncia la tempesta.
Quell’odore che preannuncia lo scontro, il litigio feroce, la violenza.

Lui inizia ad essere più taciturno e serio.
Non ride mai. E’ assorto nei suoi pensieri.
Se parlo, non risponde.
Se rido, mi guarda pensando ad altro.
Non c’è. Lui non c’è.
Sembra essere in un altro mondo, lontano da me.
Diventa difficile comunicare, anche per le cose più piccole e insulse. Per quelle cose del quotidiano che in altri momenti sembrano belle e piacevoli.

Pian piano, ogni parola è recepita da lui come sfida. Come un affronto alla sua persona, al suo essere uomo, alla sua virilità, allo scettro del comando.
Pian piano ogni frase è analizzata e marchiata a fuoco.
Ogni parola e  ogni frase diventano una scintilla, una scusa per scatenare la guerra.
Perché lui ha bisogno della guerra: la vuole, la cerca, la pretende.
Perché? Non lo so.
Forse mi odia, forse fa finta di amarmi.
Forse gli serve un contenitore dove vomitare la rabbia che ha dentro. Chissà per cosa. Chissà perché.
Forse mi usa solo come punto di riferimento della sua giornata.
Forse è abituato a vedermi tra queste pareti.
Forse non ha mai pensato che potrei smettere di amarlo.

Ci ho provato.
Ho voluto credere in questa nostra vita. Ogni giorno per tutti i giorni che verranno, nel bene e nel male, in salute e in malattia finché morte non ci separi.
Ma forse sono già morta.
Muoio ogni volta che accade.
Muoio un pezzo alla volta.
Muoio perché qualcosa dentro si brucia e sparisce per sempre: brandelli di serenità, di gioia, di amore. 
Che se ne vanno.
Per sempre.


Barbara Giorgi ©
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