giovedì 4 dicembre 2014

DARIO FO, FRANCA RAME E SANT'AMBROGIO

Oggi  ho ricevuto una email dal Maestro Dario Fo (inviata a me e ad altri).
Vorrei condividerla qui, con voi, perché mi sembra molto molto interessante. Riguarda un appuntamento in tv, domenica 7 dicembre p.v. alle ore 21.15, su RAI5.
Ecco il testo della mail del Maestro Dario Fo:

"Cari Amici,

è con grande emozione che scrivo dopo aver appreso che domenica, il giorno di Sant’Ambrogio, RAI5 metterà in scena – dopo la diretta del Fidelio dalla Scala – lo spettacolo mio e di Franca dal titolo “Sant’Ambrogio e l’invenzione di Milano”.
La storia di Ambrogio risulta particolarmente significativa oggi se pensiamo che il nostro patrono divenne inaspettatamente vescovo di Milano per acclamazione popolare, senza mai essersi interessato prima alle questioni religiose, per poi diventare una delle autorità più rispettate dei suoi tempi. Una bella riflessione di storia e di politica, anche contemporanee!
Ambrogio aprirà un ciclo di dieci spettacoli miei e di Franca che verranno trasmessi prossimamente sempre su RAI 5.

Spero vi riesca di assistere alla messa in onda di domenica e nel frattempo vi chiedo di divulgare questa meravigliosa notizia che ho aspettato da anni.

Un caro saluto,

Dario"


Quindi, mi raccomando:  tutti seduti davanti alla tv, domenica sera, Rai5, ore 21.15, a guardare "Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano".



giovedì 23 ottobre 2014

HO CONTATO LE STELLE di Gabriella Izzo Giorgi


Van Gogh. Particolare del dipinto "Notte stellata sul Rodano"

Oggi, sistemando dei libri, mi è capitato tra le mani un libro (uno dei tanti) delle POESIE della mia mamma. Vi trascrivo qui una sua poesia, dedicata alla morte di mio padre. E la trascrivo commossa. 

HO CONTATO LE STELLE

"Alle mie grida d'amore
più non rispondi facendo eco.
Non ho potuto con la voce del cuore
fermare la carezza della morte.
Quella notte ho contato le stelle
e la luce piano piano si rompeva
contro la scogliera dell'ignoto.
Nei numerosi acuti del mio giorno
nenie di maree hanno sommerso
i canti dell'amore.
Inquieta solitudine
piena d'arcobaleni
inventi nuovi vortici
carando nuove tempeste
per restar viva al dolore
che scuoia.
Mi specchio nel reale
cogliendo tutti i suoi frutti
ma la notte è astrale e piena
di veleni che chiudono le vene.
L'odore più pungente è ritrovarsi viva
con un'immensa mole di parole
che aleggiano vuote attorno a me."


GABRIELLA IZZO GIORGI    Copyright

Poesia tratta dal libro IO SARO' MEMORIA TU FUTURO, Ibiskos editrice di A. Risolo, 2006

martedì 14 ottobre 2014

PROGETTO ARTEMISIA



Scrivo di VIOLENZA DI GENERE. Ne scrivo nel mio blog PAROLA DI STREGA, dove tratto temi di genere. Ne scrivo nei miei libri (soprattutto nell'ultimo, EVA E ALTRI SILENZI, 2014). Ne parlo e discuto con donne di gruppi femministi (e non solo).
Ho anche frequentato un corso per operatrice antiviolenza nella mia città nel 2013, patrocinato dalla Regione Toscana (sono formatrice laureata).
Insomma, cerco di darmi da fare per capirne sempre di più.
Ma arriverò davvero a capire? Prima o poi, forse.

Chi crede di sapere già tutto sulla VIOLENZA DI GENERE è  sulla cattiva strada: perché  - ad oggi - non ci sono risposte antropologiche e socio-culturali così nette e precise (sappiamo che è colpa della cultura patriarcale, ma è solo un punto di partenza). 
Inoltre, non ci sono leggi e misure idonee   (lasciamo perdere l'attuale legge sul femminicidio,  che andrebbe rivista e corretta).

A mio avviso, ora come ora, la strada migliore da percorrere, credo sia quella definita dalle linee guida della CONVENZIONE DI ISTANBUL del CONSIGLIO D'EUROPA, recepita dall'Italia il 1 agosto 2014. Della Convenzione, mi interessa particolarmente (per la mia attività e per le mie possibilità umane e professionali)  la prima area di azione, quella della PREVENZIONE ALLA VIOLENZA DI GENERE: "gli Stati devono organizzare campagne, anche nelle scuole, per promuovere la parità di genere e la non-violenza..."

Credo molto nella PREVENZIONE ALLA VIOLENZA DI GENERE.
E ci credo così tanto da collaborare ogni volta che mi viene offerta l'occasione di farlo, da parte di amiche ed amici:  con eventi culturali, progetti educativi, attività artistiche in generale. Perché attraverso l'arte (in ogni sua forma: scrittura, arti figurative, danza, musica etc) si può arrivare dove non arrivano sterili parole.

Così ho detto SI anche a questo bel PROGETTO della Società Cooperativa M.M. MONDO MUSICA di Gubbio (attiva dal 1997), con Partner quali: Regione Umbria, Centro Pari Opportunità Regione Umbria, Comuni di Terni, Fabriano, Gubbio e altri enti-organizzazioni.
Ho detto "sì", dando la completa disponibilità all'uso del mio libro EVA E ALTRI SILENZI (vd calendario sotto), per letture tratte dal medesimo (mi auguro possa essere di stimolo per riflessioni e brainstorming di gruppo).

Il progetto, denominato PROGETTO ARTEMISIA, è "pensato per dare un apporto in termini di informazione, formazione e cultura del rispetto, il progetto è rivolto in particolare alle nuove generazioni, che in prospettiva possono e devono rappresentare l’elemento di svolta per far si che la cultura del rispetto possa affermarsi. Indubbiamente, grazie agli incontri mirati e attraverso l’uso di molteplici mezzi comunicativi, sarà più semplice raggiungere una platea più vasta, proprio grazie alla diversificazione espressiva quale elemento caratterizzante. Utilizzando le forme comunicative in nostro possesso sarà possibile raggiungere le persone che frequentano luoghi culturali e sociali diversi."
Per quanto riguarda i risultati attesi, il Progetto precisa quanto segue: "...L’organizzazione si attende risultati di rilievo dalle azioni poste in essere. Tale aspettativa è giustificata dalla varietà delle strategie usate, dalle modalità di preparazione degli incontri e dalla qualità dei soggetti coinvolti."

Gli operatori agiranno con diverse forme artistiche nelle scuole e nei luoghi più frequentati dai giovani (come pub e locali), per portare messaggi focalizzati sulla CULTURA DI GENERE.


CALENDARIO EVENTI:

Sabato 25 Ottobre: Village pub ore 21.30, Mondo Musica presenta, in collaborazione con la
Commissione Pari Opportunità del Comune di Gubbio, il Centro Pari Opportunità della Regione
Umbria, il Teatro della Fama, e Out of Order “Eva e altri silenzi” letture dal libro della
blogger Barbara Giorgi.
Da Venerdì 31 Ottobre a Domenica 2 Novembre: Punto informativo “Artemisia il Musical”
all’interno della Mostra del Tartufo.
Domenica 9 novembre: Martintempo via Baldassini, Gubbio, ore 17.30, Mondo Musica presenta
in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità del Comune di Gubbio, la Biblioteca
Sperelliana, il Centro Pari Opportunità della Regione Umbria e il Teatro della Fama “Io,
Artemisia” letture sulla vita di Artemisia Gentileschi.
Giovedì 13 Novembre: Village pub ore 21.00 la Commissione Pari Opportunità del Comune
di Gubbio, presenta “Ti amo troppo…”, letture dall’opera inedita del Satirist “Corvo Rosso” a
cura della Biblioteca Sperelliana e Mondo Musica. Presentazione del video di sensibilizzazione
“Lella” a cura dei Volontari del Servizio Civile Nazionale in collaborazione con il Teatro della
Fama e Studio Sannipoli.
Venerdì 21 Novembre: Caffè Ducale ore 21.00, Mondo Musica, in collaborazione con la Commissione
Pari Opportunità del Comune di Gubbio, la Biblioteca Sperelliana, e il Centro Pari
Opportunità della Regione Umbria, presenta “Il dono”, della scrittrice Francesca Scartoni.
Domenica 23 Novembre: ore 18,00 sala ex Refettorio di San Pietro, presentazione del Libro
di Luca Cini e Luca Saracino “Silenziosamente” Edizioni della Meridiana in collaborazione con
TERRACOMUNICA .
Martedì 25 Novembre: ore 11.00, conferenza stampa Anteprima Recital Concerto “Artemisia
il Musical”.
Cinema Astra, Ore 21.00, proiezione del film “Miss Violence” di Alexandros Avranas a cura
della Commissione Pari Opportunità del Comune di Gubbio (ingresso gratuito).
Venerdì 28 Novembre: Biblioteca Sperelliana, ore 17.30, la Commissione Pari Opportunità del
Comune di Gubbio e la Biblioteca Sperelliana organizzano la presentazione del libro
“Il sangue delle donne” del Capo redattore TGR Alvaro Fiorucci, con la collaborazione della
libreria Fotolibri, Mondo Musica e il Centro Pari Opportunità della Regione Umbria.
le mostre
17-27 Novembre: “Artemisia il Musical” in mostra, Sala dell’Arengo del Palazzo dei Consoli,
mostra dei bozzetti delle scenografie e dei costumi e degli abiti di scena _ orario di apertura
del museo.
18-30 Novembre: Biblioteca Sperelliana, organizzata dalla Commissione Pari Opportunità
del Comune di Gubbio, Biblioteca Sperelliana e Mondo Musica, Corvo Rosso: “Ti amo troppo
- No al Silenzio! Basta violenza sulle donne!” Mostra di vignette satiriche, raccolte in 99 tavole
autografe del satirist e artista multimediale Furio Sandrini. Orario di apertura della biblioteca.
28 Novembre : Teatro Comunale di Gubbio, ore 21.15, Anteprima Recital Concerto “Artemisia
il Musical”.
Informazioni e prevendita a partire da sabato 15 novembre presso il servizio turistico associato
IAT Gubbio – via della Repubblica 15.
Dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.15 e dalle 15:00 alle 18:00
Sabato dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00
Domenica dalle ore 9:30 alle ore 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00.
Nel mese di novembre sono previsti incontri con gli alunni degli istituti superiori della città e del lancio dell’iniziativa, scrivi un testo per Artemisia il Musical.



domenica 28 settembre 2014

"CHIAMATEMI STREGA" al Teatro Guglielmi di Massa


In questi ultimi giorni, quando a casa ripetevo il mio monologo, focalizzavo sulle "parole chiave". Sui toni di voce. Sui passi.
Poi è arrivato il giorno della mia recita al Teatro Guglielmi di Massa. Sabato 27 settembre, giorno della premiazione dei vincitori del Premio letterario europeo “Massa città fiabesca di mare e di marmo”, VIII edizione 2014, curata dal Maestro Giuliano Lazzarotti. Io sono stata invitata come ospite a recitare il mio monologo "CHIAMATEMI STREGA", che ho dedicato a Franca Rame.

All’ora stabilita mi sono presentata dietro le quinte del palco, con il mio lungo abito nero da strega.
In quel momento è successo qualcosa. Lì, ancora nascosta dalle grandi tende, è cambiato tutto. 
In attesa del "mio momento", camminavo tra le grosse corde del sipario arrotolate a terra, tra le ballerine che facevano riscaldamento muscolare, tra fogli che passavano di mano in mano, tra voci sommesse che chiedevano "ma quando tocca a me?"
Mi sentivo stranamente serena, calma.  Ad un tratto, una piccola ballerina di circa cinque o sei anni, mi ha chiesto: "ma ci sono tante persone in sala?"
Io le ho risposto: "Sì. Ci sono tante persone. La sala è piena e sono tutti lì per te..."
Lei ha iniziato  a saltellare. La sua gioia di essere lì  è diventata la mia.
Poi il maestro Lazzarotti mi ha chiamata sul palco. Sono uscita dalla tenda laterale e mi sono trovata immersa dalla luce, con un mare di visi davanti.
E ho iniziato a parlare. Io, davanti a tutti loro. Avevo qualcosa da dire. E non ho più pensato alle “parole chiave”, al tono di voce, ai passi.
Ho detto quello che dovevo dire. Ho parlato da strega. Ho recitato quel monologo come se le parole nascessero in quel preciso  momento... per quel preciso momento. Lì per lì. Come se non esistesse un testo, come se io non avessi scritto quelle parole, come se Chiamatemi Strega fosse semplicemente parte di me.
Ormai lo è.
Ho scritto “Chiamatemi strega” senza mai pensare che un giorno sarebbe stato amato da tante donne. E’ un regalo che io ho fatto a Franca Rame, a tutte le donne libere, a me stessa.


Qui il video su YOUTUBE della mia recita al TEATRO GUGLIELMI di Massa.




giovedì 18 settembre 2014

Premio letterario europeo "Massa, città fiabesca di mare e di marmo" VIII edizione

Fin da piccola ho guardato con timore e rispetto quel palco. Il palco del Teatro Guglielmi di Massa, la città dove sono nata. 
In quel teatro ho visto, negli anni, recitare i grandi nomi del teatro italiano. Mi sono emozionata con i concerti gospel a Natale. E ultimamente ho ascoltato anche il grande Andrea Bocelli che declamava una sua poesia, durante un concorso letterario.
Il 27 settembre alle 15,30 sarò di nuovo in quel teatro, per il PREMIO LETTERARIO EUROPEO "MASSA, CITTA' FIABESCA DI MARE E DI MARMO" curato dal Maestro Giuliano Lazzarotti.
Ma questa volta, salirò per qualche minuto sul palco:  grazie all'invito del Maestro Lazzarotti, reciterò il mio monologo CHIAMATEMI STREGA. Proprio lì, su quel palco, dove tante grandi attrici hanno camminato, parlato, declamato, sorriso al pubblico.
Per me è un onore. E ringrazio il Maestro (lui ama le streghe, ormai ne ho la conferma).
Qui sotto, l'invito alla cerimonia di premiazione dei vincitori e finalisti del PREMIO. 
Sono felice che la mia città ami la cultura, la viva e la faccia respirare ad altri. Grazie quindi al Maestro Lazzarotti e  a chi, come lui, crede nella nostra "città fiabesca".


Regione  Toscana        Provincia di Massa Carrara         Comune di Massa



P R E M I O   L E T T E R A R I O   E U R O P E O
Massa,  città fiabesca di mare e di marmo"
VIII  edizione  2014

INVITO
Vi aspettiamo sabato 27 settembre
ore 15,30
Al TEATRO  GUGLIELMI
INGRESSO LIBERO

Vogliamo essere in tanti!!!
Un bel pomeriggio divertente!
Ci sarà anche Michele Cucuzza della RAI TV
UN LIBRO IN OMAGGIO  ai presenti! (fino a esaurimento scorte)

Premio Letterario Europeo
“Massa città fiabesca di mare e di marmo” VIII edizione
Premiazione dei Vincitori e Finalisti

Inoltre le Poste Italiane
dedicano all’evento un  annullo filatelico speciale!!!

(Il tavolino delle Poste sarà nell’atrio del Teatro, in orario 13,30 - 18,30 Abbiamo n° 500 cartoline e non di più)


venerdì 15 agosto 2014

"FORSE SONO GIA' MORTA" - monologo di Barbara Giorgi ©


Non è piacevole.
Non è piacevole stare sempre in ansia.
Non è piacevole stare in attesa di quel qualcosa che deve accadere.
Paura dell’evento, del fatto, del momento.
Perché accade. Lo so che accade: è inevitabile.
Se non accade ora, accadrà presto, a breve.
Lo sento nell'aria. E’ qui intorno a me: lo respiro e ha un odore acre e violento.
E quell'odore nell’aria l’ho già percepito altre volte, molte altre volte.
Quell’odore che preannuncia la tempesta.
Quell’odore che preannuncia lo scontro, il litigio feroce, la violenza.

Lui inizia ad essere più taciturno e serio.
Non ride mai. E’ assorto nei suoi pensieri.
Se parlo, non risponde.
Se rido, mi guarda pensando ad altro.
Non c’è. Lui non c’è.
Sembra essere in un altro mondo, lontano da me.
Diventa difficile comunicare, anche per le cose più piccole e insulse. Per quelle cose del quotidiano che in altri momenti sembrano belle e piacevoli.

Pian piano, ogni parola è recepita da lui come sfida. Come un affronto alla sua persona, al suo essere uomo, alla sua virilità, allo scettro del comando.
Pian piano ogni frase è analizzata e marchiata a fuoco.
Ogni parola e  ogni frase diventano una scintilla, una scusa per scatenare la guerra.
Perché lui ha bisogno della guerra: la vuole, la cerca, la pretende.
Perché? Non lo so.
Forse mi odia, forse fa finta di amarmi.
Forse gli serve un contenitore dove vomitare la rabbia che ha dentro. Chissà per cosa. Chissà perché.
Forse mi usa solo come punto di riferimento della sua giornata.
Forse è abituato a vedermi tra queste pareti.
Forse non ha mai pensato che potrei smettere di amarlo.

Ci ho provato.
Ho voluto credere in questa nostra vita. Ogni giorno per tutti i giorni che verranno, nel bene e nel male, in salute e in malattia finché morte non ci separi.
Ma forse sono già morta.
Muoio ogni volta che accade.
Muoio un pezzo alla volta.
Muoio perché qualcosa dentro si brucia e sparisce per sempre: brandelli di serenità, di gioia, di amore. 
Che se ne vanno.
Per sempre.


Barbara Giorgi ©
Copyright © 2014 
Tutti i diritti riservati



giovedì 7 agosto 2014

CHIAMATECI STREGHE - MOSTRA FOTOGRAFICA

Dal mio monologo CHIAMATEMI STREGA (dedicato a Franca Rame), prende il nome un'interessante MOSTRA FOTOGRAFICA (collettiva) dell'ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI di CATANIA, curata da Marilisa Yolanda Spironello e Carmen Cardillo.

"Inserita all'interno del Festival ArtErice dal 7 al 9 agosto, la mostra è il risultato dei lavori artistici degli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catania e nello specifico del Dipartimento di fotografia e video, prodotti in seno ad una tematica delicata e attualissima quale è quella del femmincidio."

Ecco qui il manifesto dell'evento. 
Lieta di essere stata contattata e invitata dalle organizzatrici. 
Parteciperò da lontano, con il cuore.





venerdì 25 luglio 2014

LA CORNICE VUOTA, monologo dal libro "EVA E ALTRI SILENZI"




LA  CORNICE  VUOTA
monologo dal  libro "EVA E ALTRI SILENZI"  di  Barbara Giorgi
(tema: una telefonata ad un centro antiviolenza)


Non so perché ho telefonato.
Non lo so proprio.
Questo numero l’ho visto in tv. No, forse l’ho visto stampato su un manifesto per strada.
C’era accanto la scritta  “centro antiviolenza”.
Credo…
Va bene, non importa dove ho visto questo numero.
Devo dirle perché ho chiamato?
Forse ho un problema. Ma forse no. Sicuramente no.
Sicuramente esagero.
Sicuramente sto sbagliando.
Non dovevo chiamare.
Lei vuole che parliamo un po’?
Lei vuole sapere come mi sento?
Io… come mi sento.
Non lo so come mi sento.
Nessuno mi chiede mai come mi sento.
Non so dire come mi sento.
Forse sono una cosa un po’ vuota: come un sacco vuoto, come un piatto vuoto, come qualcosa di vuoto che prima era pieno.
Ecco. Sono una cornice vuota, senza il quadro.
Prima ero un bel quadro: uno di quelli con molti colori, molto naif, molto allegro.
Un quadro con la cornice.

Perché? Mi chiede perché adesso sono una cornice vuota? Senza quadro?
Semplice. Perché lui ha tolto il quadro.
Sì, lui.
Lui è l’amore della mia vita.
Sì, fidanzato, compagno, amante.
Come vuole chiamarlo?
Io lo chiamo amore. Per me è l’amore della mia vita.
Sa, ogni mattina mi porta il caffè a letto e poi mi dice che sono la più bella del mondo.
Come non amare un uomo così?
E mi riempie di regali di ogni tipo, non solo per le feste: anche in altre occasioni.
Soprattutto dopo le nostre litigate.
Sì, certo, litighiamo.
Come tutte le coppie.
Sì, certo, anche noi litighiamo.
Tutti litigano. E’ normale. E’ umano.

Schiaffi? No, per carità.
Forse… solo una volta. O forse… due volte.
Ma poi, basta.
Magari una spinta. Ma non voleva. E sono caduta giù per le scale di casa.
Mi sono rotta la caviglia. Sì, sono stata al pronto soccorso e mi hanno messo il gesso.
No, ma scherziamo? Come facevo a dire che lui, il mio amore, mi aveva spinta giù per le scale. Non potevo. Ho detto di essere caduta da sola.
Può capitare, del resto.
Certo, i medici hanno creduto alle mie parole.

Altre volte?
Una volta mi ha stretto forte il polso e ho dovuto tenerlo bendato una settimana.
Si era gonfiato un po’ e mi faceva male.
Ma niente di grave. Poi è passato.
Sono cose che capitano in tutte le coppie. Come lo so? Mah! Credo che sia così.
Si sa, si dice, si legge.
L’amore è anche passione.
Secondo lei, tutto questo non è amore e non è passione, ma è violenza…
Violenza.
Violenza?
Mi scusi, ma è un termine esagerato.
No, non può essere violenza.
Lui è l’amore della mia vita!

Perché allora ho telefonato?
Perché. Non so il perché.
Forse perché lui stamani mi ha dato un pugno.
Mi fa male la pancia.
Ma lui non voleva certo procurarmi dolore.
Lui mi ama.
Era solo nervoso. A volte capita che lui sia nervoso.
Sì, mi fa ancora male la pancia.
Mi fa molto male.
Mi ha dato un pugno sotto lo stomaco.
Ho provato tanto dolore da svenire.
Quando ho riaperto gli occhi lui non c’era più e io ero sdraiata sul pavimento della cucina. Vicino a me c’era il gatto che mi leccava la mano.
No. Non sono andata al pronto soccorso.
Mi sono fatta un bel caffè, ma mi veniva da vomitare. Allora non l’ho bevuto.
Così, ho pensato di provare a chiamare voi.
Così, tanto per capire cosa fate.
Così, solo per curiosità.
Mica ho bisogno di voi, in realtà.
E’ solo per capire.
E’solo per avere qualche informazione.
Io non ho bisogno di aiuto.
Lui mi ama davvero.
Io sono tutta la sua vita! Me lo dice sempre…

Però.
Lei continua a dirmi che nell’amore non c’è violenza.
Che l’amore è un’altra cosa.
Che l’amore è fatto di carezze e non di pugni.
Che l’amore solleva e non atterra.
Che l’amore fa sognare e non vivere nel terrore.
Che l’amore riempie le persone e non le svuota.
Che l’amore è altro da questa cornice senza quadro.

Cos’ho capito ora?
Che forse dovevo chiamarvi prima.
Che forse sto sbagliando.
Che forse non è amore.
Che forse… devo riempire di nuovo la cornice.

Barbara  Giorgi



giovedì 17 luglio 2014

PRESENTAZIONE DEL MIO LIBRO "EVA E ALTRI SILENZI"



Evento  culturale sulla VIOLENZA DI GENERE.

PRESENTAZIONE DEL MIO ULTIMO LIBRO “EVA E ALTRI SILENZI”, domenica 20 luglio ore 21.00, presso  C.S.I., Via Marina Vecchia, 54100 Massa (MS).

Il libro “EVA E ALTRI SILENZI”  è dedicato a Franca Rame (su autorizzazione della Compagnia teatrale Fo Rame).
Il libro contiene sette racconti e cinque monologhi, riferiti soprattutto al tema della VIOLENZA DI GENERE.

Partecipano e collaborano alla serata le Amiche Professioniste ed Artiste: Daniela Tonetti,  Elisa Caramaschi, Laura Zaccagna, Greta Bianchini.
Saranno esposte alcune opere della pittrice Magilla.
La serata avrà inizio alle ore 21.00 presso il C.S.I. di Massa, con: intervento della dott.ssa Daniela Tonetti sul tema della violenza di genere, letture dell’autrice, recite diElisa Caramaschi e Laura Zaccagna, coreografie di Greta Bianchini con allieve della scuola di danza Hillary Ballet di Massa.
Al termine, l’autrice offrirà un cocktail sulla terrazza.
Ingresso libero.
Barbara  Giorgi

venerdì 4 luglio 2014

CALCIO, CAROGNE E GATTOPARDI di STEFANO SANTACHIARA

Certo. Scrivo di donne. Ma non solo. 
Scrivo anche di uomini che combattono per le loro idee, quando si tratta di idee adeguatamente rivoluzionarie, di rottura, costruttive. Idee che escono dal "seminato" in modo positivo. Idee che aiutano a riflettere, a porsi domande, a farci un po' vacillare nelle nostre certezze così  radicate in quella cultura preformata, preconfezionata che respiriamo fin dalla culla.
Quindi, ecco delle idee su cui riflettere. 
Idee contenute in un nuovo libro: "CALCIO, CAROGNE E GATTOPARDI" di STEFANO SANTACHIARA (giornalista e scrittore). Libro che parla del  mondo glorioso e santificato del CALCIO.

Prendere in considerazione questo libro, per me è cosa singolare. Visto che non amo il calcio. MA, C'E' UN "MA". Infatti, come sottolinea l'Autore, questo non è un libro che parla di calcio in senso tecnico, ma in senso socio-culturale, analizzando in modo critico questo mondo degli intoccabili, dei moderni dei dell'olimpo.

E a me viene pure in mente un altro libro, letto anni fa: "Zoo umani. Dalla Venere ottentotta al reality show" a cura di Sandrine Lemaire e Altri, edizioni Ombre Corte, 2003. Soprattutto mi viene in mente il paragrafo "Dagli zoo umani agli stadi: lo spettacolo dei corpi" di Philippe Liotard (pagg. 176-183) dove si parla del luogo-simbolo del calcio, il Santo Stadio, presentato come l'arena dove le "razze" (termine condannato dall'Unesco) e l'Uomo-maschio si contendono la supremazia, il potere, la virilità.

Ma torniamo al libro di STEFANO SANTACHIARA. Qui non si condanna tanto il machismo, quanto il parallelo calcio - industria, calcio - denaro. 
Beh. Diciamo che probabilmente oggi il calcio (più di ieri) è entrambe le cose: il luogo eletto del testosterone e il luogo amato dalla finanza.

Qui  di seguito pubblico la sinossi prodotta dall'Autore, invitandovi a leggere il libro. Solo per riflettere  un po'. E magari, poi leggete pure "Zoo umani". Leggere, si sa, non fa male alla salute. Anzi.

SINOSSI del libro
"CALCIO, CAROGNE E GATTOPARDI" di STEFANO SANTACHIARA

Tra pochi giorni sarà disponibile su Google e su Amazon, dunque per il momento solo in versione e-book, il mio nuovo libro sul controllo sociale esercitato dal potere attraverso il calcio.
Anticipo qui la sinossi:

Il business dei contestati Mondiali in Brasile ingrassa la Fifa e i brand player, i manager e i procuratori, le tv e i grandi marchi per miliardi di tifosi-consumatori. Mentre tutti giocano a fare i Re Mida, le società di football sono in rosso per pagare premi e stipendi lievitati per effetto della liberalizzazione della legge Bosman e della perdita del senso del limite. Come nell’economia reale, le banche sono decisive per vita, morte e miracoli dei club di cui vantano crediti e controllano cospicue quote. Le inchieste fanno emergere illegalità di ogni genere, dalle partite truccate legate alle scommesse clandestine a una presunta corruzione per assegnare i Mondiali del 2022 in Qatar, dove in pochi mesi si è raggiunto un numero spaventoso di morti nei cantieri degli stadi. La situazione deve avere superato la soglia di tolleranza ultraterrena, se persino Papa Francesco ha sottolineato come gli affari ormai rischino di inquinare tutto. In un’Italia sempre più impoverita, schiava dell’austerity europea e della grande finanza, lo Stato permette alle società calcistiche di spalmare i debiti col fisco e spende 45 milioni di euro a stagione per garantire gli stadi da ultras violenti e tollerati, ricettacolo di nostalgici di estrema destra e infiltrati a servizio delle mafie. Lo studioso Antonio Nicaso spiega in un’intervista esclusiva i modi operandidelle cosche, almeno una trentina, che adoperano il calcio per attività di riciclaggio e per aumentare il consenso sociale. La questione infatti va affrontata sul piano economico ma anche culturale, se l’omertà del sistema scoraggia le denunce delle tante patologie, dal doping all’omofobia, per non parlare della ghettizzazione del calcio femminile e del sessismo che affonda le radici in una società ad alta ingerenza clericale. Il gioco resta il più amato del pianeta ma la televisivizzazione della partita, che si dilata tra moviole, sondaggi e veline, infarcita di messaggi buonisti dei vip e di polemiche artefatte, rappresenta una moderna arma di distrazione di massa. In alcuni momenti storici cruciali gli eventi calcistici sono stati adoperati per legittimare feroci dittature ma anche per distogliere tempo ed energie dalle rivendicazioni sociali. In Italia gli operai tifano la Juventus dei padroni della Fiat, il Napoli di Maradona fece dimenticare le ruberie democristiane del dopo terremoto in Irpinia, Silvio Berlusconi infilò tre scudetti consecutivi prima di scendere in politica e fermare i Progressisti di Occhetto, una sinistra che non era stata ancora rieducata all’atlantismo e al liberismo delle tecnocrazie. Gli stessi poteri forti che si schierarono per l’anticomunista Berlusconi nel passaggio alla Seconda Repubblica oggi sostengono Matteo Renzi contro i vecchi partiti, i sindacati e il sistema pubblico. Mentre scalava il Pd di Bersani e il governo del Paese, l’allora sindaco di Firenze si faceva amico del tecnico Cesare Prandelli, beneficiando dell’immagine e della popolarità dell’allenatore della Nazionale. Ma se Prandelli si è dimesso dopo la bruciante eliminazione ai Mondiali, il neo premier Renzi resta saldo al timone sulle ali di un’ampia maggioranza parlamentare ed elettorale, silenziosa e post democristiana. Sarà un nuovo ventennio di calcio, carogne e gattopardi?
http://stefanosantachiara2.wordpress.com/2014/07/02/calcio-carogne-e-gattopardi/


 


domenica 15 giugno 2014

DARIO FO RECITA FRANCESCO

Oggi ho ricevuto una email dalla Compagnia teatrale FO RAME e la condivido qui, per voi.
Eccola.

Domenica 22 giugno 2014, Dario Fo torna a recitare in prima serata su RAIUNO “Francesco” - ore 21,15


È stata dura, ma dopo sette anni di porte sbattute in faccia e di funzionari che sparivano dopo il primo incontro, finalmente siamo riusciti a riportare Dario in televisione, con lo spettacolo Francesco, lu Santo jullare, domenica 22 giugno, alle ore 21 su Rai1, una prima serata, di respiro culturale nel bel mezzo dell’orgia del calcio mundial. 
Dario ha riscritto in una lingua più accessibile, ma sempre mirabolante, il testo sulla vita del Santo; le riprese sono state effettuate negli studi Rai di Napoli, con la partecipazione di un pubblico grandioso ed entusiasta: mille persone a sera per 3 sere consecutive. Ed è stata veramente un’interpretazione grande! E di notevole attualità, visto che Papa Francesco, proprio rifacendosi alla vita del Santo e al suo spirito rivoluzionario, sta concretamente rinnovando la Chiesa, cacciando i mercanti dal tempio e chiedendo ai cristiani di aprire il loro cuore all’amore, alla solidarietà e alla tolleranza.
Il ritorno di Dario sulla Rai è un evento per chi lo ama e per chi ama il teatro. Da molti anni si è valutato che il teatro non potesse andare più in onda in prima serata, per ragioni di audience… Complici i sistemi di rilevamento che non vedono una parte del pubblico (i diversi… noi…), si è rinunciato a offrire una delle forme di arte più potenti agli occhi e alle orecchie dei teledipendenti.
Quindi è in ballo una scommessa, tra chi pensa che lo spettacolo raccoglierà una misera percentuale della platea televisiva e chi come noi è convinto che si possa ottenere un risultato in termini di puri ascolti comunque più alto.
Ed è chiaro che se riusciremo a portare davanti alla tv un gran numero di persone otterremo la possibilità di far trasmettere sui canali Rai anche gli altri spettacoli che in questi sette anni Dario e Franca hanno registrato (a loro spese) e che sono ancora nei cassetti…
E inedite sono restate anche decine di lezioni di Dario e Franca sul teatro e una eccezionale storia d’Italia degli ultimi 50 anni raccontata da chi l’ha vista da un palcoscenico montato in una casa del popolo, una fabbrica occupata, una piazza gremita di persone e striscioni di protesta…
Quindi se vuoi darci una mano fai sapere ai tuoi amici che Dario sarà in tv. E guarda la trasmissione da un computer. Così si vede che la stai guardando e freghiamo l’Auditel che non ci rileva! Se un milione di computer si collegheranno non ci saranno dubbi sul fatto che il teatro ha diritto di esistere in televisione.
Grazie dell’ascolto.
Aggiungo solo una nota sulla follia del mondo…
Vi ricordate perché Dario e Franca vennero cacciati per l’ennesima volta dalla Rai?
La colpa imperdonabile fu quella di aver proposto uno spettacolo nel quale si sosteneva che il grande Giotto non era l’autore dei dipinti della basilica superiore di Assisi.
Al vescovo dava fastidio che si affermasse un’idea che peraltro era condivisa pure dagli stessi frati francescani di Assisi!
Meno male che questi 7 anni di censura inflitti a Dario Fo, colpevole di lesa maestà pittorica (!!!), sono finiti!

Jacopo Fo