BARBARA GIORGI
BLOG CULTURALE. Scrivo di donne .... e non solo.
domenica 21 gennaio 2024
giovedì 18 gennaio 2024
"La Strega della Rocca" di Barbara Giorgi
Recensione
Note sull'autrice
Barbara Giorgi, toscana, laureata in Scienze della Formazione, educatrice-formatrice, blogger, consulente editoriale presso case editrici. E scrittrice in cammino. Ha pubblicato il suo primo libro “Chiamatemi Strega” nel 2013: pagine di racconti e monologhi dedicati alle donne, in parte leggeri e ironici, in parte impegnati. Nel 2014, ha pubblicato il suo secondo libro “Eva e altri silenzi”, contenente racconti e monologhi, dedicati soprattutto al tema della violenza di genere e ad altre forme di sopruso socio-culturale sulla donna. Dopo un percorso di studio e approfondimento sul tema della violenza di genere, nel 2016 ha pubblicato il libro “Il quaderno di Jo”, Giovane Holden Edizioni. È la storia di una donna che combatte contro un antico dolore. I libri pubblicati, i vari scritti su diverse piattaforme, blog e riviste online, gli eventi artistico-culturali organizzati e curati nel tempo hanno sempre più sviluppato e consolidato l’attenzione dell’autrice verso le emozioni e il sentire delle donne. “La Strega della Rocca” è il suo primo romanzo edito Porto Seguro Editore.
martedì 3 maggio 2022
ELISABETTA POLACCI: UN LIBRO NATO DA UN SOGNO
Elisabetta Polacci è un’imprenditrice di Forte dei Marmi, molto conosciuta in zona (e non solo) per il suo storico negozio “L’ape operaia”, dal 1978 in via Carducci, a cui si è aggiunto nel 2001 un altro negozio in Via IV Novembre. Ma Elisabetta non è solo una brava imprenditrice, pluripremiata e apprezzata per la sua attività: nel suo primo libro “La Vigna dei Mimmiringiù - Storia di una bimba fortemarmina” ha scritto della sua vita a Forte dei Marmi, mentre nel suo secondo lavoro - un romanzo - racconta di donne, della sua terra toscana, di ricordi, d’amore e di mistero. E anche di giardinaggio, perché lo pratica nel verde della sua casa ed è un’ottima conoscitrice di piante e di fiori.
Questo di cui parleremo ora è il suo secondo libro e si intitola “Il segreto della rocca di seta azzurra”, pubblicato nell'estate 2021: vi si intrecciano le storie di vita di due donne, Serenella ed Elisa, vissute a distanza di un secolo l’una dall’altra. Esattamente, Serenella vive a Forte dei Marmi ai nostri giorni, mentre Elisa è una donna che vive nella Piana di Lucca, un'allevatrice di bachi da seta, vissuta cent’anni fa.
E’ un racconto fatto di intrecci di vita, di accavallarsi di emozioni, di contatti e fughe, di un desiderio di conoscere e sapere. E il filo del baco da seta diventa così il filo di una storia che si svolgerà pian piano, fino ad ottenerne la trama.In questa intervista all’autrice, proveremo ad inquadrare la particolarissima storia da lei narrata, che non è solo un susseguirsi di vicende, ma anche un interessante racconto della vita delle antiche filandiere di Lucca, che fin da bambine venivano introdotte al lavoro, per la possibilità data delle loro piccole mani di rintracciare il capo del filo del bozzolo.
Signora Polacci, i sogni sono messaggi del nostro inconscio e il suo libro è nato da un sogno. Come interpreta questo suggerimento proveniente dalla nostra parte più nascosta e inaccessibile?
Faccio spesso sogni “cinematografici”, anche molto particolareggiati, tanto che ultimamente ho cominciato a registrarmi appena sveglia per non dimenticare...potrebbero nascondere delle belle trame! Nel caso del mio secondo libro, nel sogno ho visto la rocca di filo azzurro e sciogliendola ho potuto osservare quello che descrivo nel raccontare: le lettere, il cuore ricamato con tanto di data e… anche la camicia.
Appena sveglia ho riportato il mio sogno in un disegno, per fermare il ricordo sulla carta.
L'ho metabolizzato per circa due anni e poi ho cominciato a scrivere creando un mondo e cercando di attenermi con attenzione ai tempi che descrivevo e alle varie generazioni. Devo dire che non è stato facile.Le due protagoniste del suo libro, Serenella ed Elisa, vivono a distanza di un secolo l’una dall’altra. Lei si identifica in Serenella. Esattamente, cosa vi unisce e in cosa vi somigliate di più?
Si, io sono Serenella: è anche il mio secondo nome! Mi sono fatta protagonista narrante della vita inventata di Elisa e anche un po' della mia vita vera.
Nell’intreccio di vita tra le due protagoniste, è narrata anche la storia dell’amore travagliato tra Elisa e Marcello. Si percepisce però un trasporto maggiore da parte di lei, di Elisa. Forse si era solo illusa e ha vissuto in realtà un amore a senso unico, quasi un pensiero ossessivo che in verità non poteva trovare la sua realizzazione?
Mi piaceva immaginare una storia d'amore vissuta in quelle antiche lettere ritrovate e mi sono cimentata anche a scrivere qualche frase romantica, mettendomi nei panni di una donna infatuata, ma non del tutto corrisposta. Una storia d'amore che finisce bene è quello che tutti ci auguriamo e così ho scritto di questo amore rifiutato, perché ne poteva venir fuori una storia più intrigante.
Nel libro, ci sono passaggi molto dettagliati sul lavoro nelle filande della seta e sulle operazioni compiute dalle filandiere. Questo interesse verso l’allevamento dei bachi e la filatura della seta è collegato al suo amore per i tessuti e alla sua attività imprenditoriale?
Con le ricerche che ho fatto per scrivere il libro, ho imparato molto sulla bachicoltura, che non conoscevo del tutto. Sicuramente fa parte dei miei interessi, ma a torto pensavo di sapere tutto sulla seta, invece mi sono ritrovata molto incuriosita dalle cose che sono venuta a conoscere.
Nel periodo storico dei primi del Novecento ci fu la pandemia della febbre spagnola. Lei ha vissuto e vive, come tutti noi, le difficoltà dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Anche questo parallelo storico-sociale le è stato emotivamente di aiuto nella stesura del libro?
No, è stato un suggerimento della mia amica Barbara, che mi fece notare questo parallelismo fra le due epoche. Così ho fatto altre ricerche storiche, per dare un senso e incastrare tutto nella storia.
Se dovesse utilizzare un aggettivo per definire ciascuna delle due protagoniste, quale utilizzerebbe e perché?
Elisa è curiosa e si ritrova improvvisamente molto passionale e Serenella è una romanticona che si immedesima immediatamente nella vita di un'altra donna.
Se dovesse definire il suo libro, cosa potrebbe dire a una lettrice (o lettore)? Quali emozioni possiamo trovare dentro quelle pagine?
Le donne credo che si immedesimeranno facilmente con la protagonista: chi la giudicherà credulona e chi invece sarà partecipe delle emozioni buone e delle disillusioni provate da Elisa. Per i lettori uomini forse potrebbe essere un piccolo aiuto per conoscere la psicologia femminile.
Ringraziamo l’autrice del libro, nella speranza di ritrovarci presto in una bella intervista vis-à-vis.
Il libro IL SEGRETO DELLA ROCCA DI SETA AZZURRA di Elisabetta Polacci è acquistabile presso: la Libreria del Forte, l'Edicola davanti al Fortino, L'Ape Operaia in via Carducci, sui siti internet dedicati alla vendita di libri, su richiesta in tutte le librerie italiane (Mondadori, Feltrinelli, Giunti, IBS e altri).
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mercoledì 2 febbraio 2022
Monica Vitti. L'Arte fa la Differenza.
Monica Vitti ci ha lasciato oggi, all'età di 90 anni.
lunedì 17 gennaio 2022
Le cicatrici dell'Arte
Un artista, prima di tutto, esprime se stesso.
lunedì 14 dicembre 2020
Ilaria Dalle Luche Jones. "Mi fidanzo giovedì"
Intervista a ILARIA
DALLE LUCHE JONES
Ilaria è bionda, solare, esplosiva, coinvolgente.
Ci conosciamo da un po' di tempo, ma mi sembra di conoscerla da sempre, perché
lei ti trascina dentro il suo mondo e ti coinvolge con le parole, il sorriso,
lo sguardo.
E' un piacere ascoltarla durante le presentazioni dei suoi libri... peccato
non poterlo fare ora, in tempi di Covid.
Peccato davvero perché è uscito il suo ultimo libro, "Mi fidanzo
giovedì", Porto Seguro Editore.
Noi, le sue lettrici, attendiamo di vederla presto in libreria, per farci
affascinare dalle sue idee sul mondo femminile e maschile, sui rapporti
d'amore, sugli incontri-scontri della vita di coppia, sul sentire delle
donne... e tanto altro.
Intanto, ho pensato di rubarle qualche pensiero, facendo due chiacchiere
tra amiche.
Ciao
Ilaria. Se dovessi raccontarti, cosa potresti dire di te?
Non è facile
raccontarsi. Io spesso lascio che lo facciano gli altri, perché colgono
sfumature che a me sfuggono. Però posso dirti che mi ritengo una donna che
ha ancora voglia di scoprire un sacco di cose, che cerca di essere
coraggiosa ma che ogni tanto si scopre fragile. E che sogna di innamorarsi
perdutamente... follia! Però sognare fa bene al cuore.
Tu sei
una donna piena di vita, esplosiva, coinvolgente e al contempo anche molto
sensibile e riflessiva. E’ questo compendio di emozioni che ti porta a scrivere
o c’è una motivazione segreta, più intima?
Ho sempre amato
scrivere da quando ero piccola, era il mio angolo segreto dove potevo inventare
tante storie diverse e avventure mirabolanti. E forse è ancora così. Dentro la
scrittura creo le storie che desidero e decido anche il loro epilogo. Molte
volte nella vita reale non si può, sarebbe meraviglioso ma altri fattori
influenzano le situazioni. Nella scrittura decido io, ed è bellissimo.
Ci parli
un po’ dei tuoi libri? C’è un tema ricorrente, un fil rouge che li lega?
Io cerco di raccontare
la vita: l’amicizia, la famiglia e l’amore. Valori per me sacrosanti. Però mi
diverte raccontare gli amori complicati, a senso unico, gli amori che spesso
non arrivano da nessuna parte. E le emozioni che ne sono la conseguenza. In
fondo Le storie felici si raccontano da sole.
Perché
questo tuo concentrarti sul mondo femminile? Forse è un tuo viaggio
interiore-esteriore?
Io amo il mondo
femminile, è pieno di cose da raccontare. Quello maschile lo trovo più banale.
E poi lo conosco meglio, riesco a interpretarne le emozioni.
E
arriviamo all’ultima tua creatura “Mi fidanzo giovedì”, Porto Seguro Editore.
In attesa di vederti nelle librerie, potresti parlarcene qui. Senza svelare
troppo, ma svelando abbastanza…
“Mi
fidanzo giovedì” è un viaggio dentro un amore che fa male. Il libro inizia
proprio con la fine di una storia e in parallelo le reazioni a questa fine che
hanno i due protagonisti cioè gli ex fidanzati. Reazioni differenti che a volte
fanno sorridere ma che sono emblematiche della diversità tra uomo e donna. E
poi ci sono storie familiari, amiche e anche la malattia. Insomma un po’ di
tutto ciò che si chiama vita. Ho sofferto quando lo stavo scrivendo, era un
periodo difficile e credo di averci messo molto di me e qualcosa della mia
famiglia.
Ciao
Ilaria, grazie. Ci vediamo in libreria…
mercoledì 2 dicembre 2020
Noi due. Amiche vere, unite nella lotta antiviolenza
Siamo Angela e Barbara.
Esattamente Angela Maria Fruzzetti (giornalista, poetessa, scrittrice) e Barbara Giorgi (la sottoscritta blogger, insegnante in una scuola privata). E siamo attiviste nella lotta contro la violenza di genere.
Tempo fa, dopo un percorso formativo (abbiamo attestato come operatrici antiviolenza) e operativo (non si contano gli eventi da noi organizzati per le piazze cittadine, nelle librerie, dentro i luoghi delle istituzioni della nostra città, Massa, in Toscana)... abbiamo deciso di creare qualcosa di "speciale" che si occupasse della lotta alla violenza sulle donne. E così è nata la RAM, Rete Antiviolenza Massa, gruppo virtuale Facebook ma anche gruppo operativo sul territorio, volto all'azione di sensibilizzazione per la lotta antiviolenza tramite la scrittura, l'arte figurativa e ogni espressione artistica.
In occasione del 25 novembre 2020, Giornata Internazionale per l'Eliminazione della violenza sulle donne, la nostra RAM ha promosso un Concorso di Poesia "EMOZIONI E DONNE AL TEMPO DEL COVID", rivolto alle sole donne sul tema della lotta antiviolenza. La poesia più meritevole è risultata essere "La lettera di Anna" della poetessa Emanuela Lello. Altre poetesse sono state premiate con Attestati di Merito: Angela F. Artista, Benedetta Cardone, Marcella Cardone, Sara Chiara Strenta, Rita Cerimele, Gabriella Del Bianco, Fiorella Guadagni, Brunella Tornaboni.
A questa prima edizione, seguirà la seconda del 2021 per dare ancora voce alle donne sul tema della lotta alla violenza di genere.
Qui, l'articolo su LA NAZIONE di Massa (MS).